Alberi per cancellare le disparità

mar 04, 2025 | scritto da:

Vi abbiamo spesso parlato di come le pratiche agricole sostenibili siano necessarie sia per gli agricoltori che per l’ambiente. In particolare, l'agroforestazione rappresenta un “win-win”: suolo più sano e gestione corretta delle risorse naturali garantiscono produzioni abbondanti e ecosistemi più resilienti. Per gli agricoltori, significa un reddito più stabile, minore insicurezza alimentare e benefici per famiglie e comunità.

Manca però un pezzo: la sostenibilità agricola non si limita agli aspetti ecologici, e senza includere la giustizia sociale, rimane incompleta. Si può produrre cibo in modi ambientalmente sostenibili, eppure avere un sistema agro-alimentare profondamente ingiusto. Per questo è necessario sviluppare sistemi agroecologici che affrontano ogni aspetto trasversalmente, la salute del suolo, il benessere delle comunità e la sostenibilità della filiera.

Ignorare le ingiustizie sociali, come la disparità di genere, significa promuovere un'agricoltura ecologicamente valida ma socialmente incompleta.

E ignorarle dovrebbe risultare difficile: le donne nei sistemi agroalimentari svolgono un ruolo cruciale; nel 2021 le donne costituivano circa il 38% della forza agricola mondiale, e in 22 paesi questa percentuale supera il 50%, la maggior parte dei quali in Africa Sub-Sahariana [1]. D’altra parte però, i loro status occupazionali in questo ambito sono diversi da quelli maschili: le donne sono più propense a lavorare come collaboratrici familiari, dipendenti da agricoltori uomini. Questo perché è più difficile che abbiano accesso a risorse come terra, credito, o formazione, ostacolando la loro autonomia. 

Anche nei processi decisionali la loro partecipazione è inferiore; ad esempio, molte donne rurali nel mondo non hanno diritti di proprietà sulla terra né accesso alle prese di decisione sulla sua gestione. Spesso, le terre sono controllate dai mariti o le donne vengono escluse dall'eredità. Senza proprietà o potere nelle decisioni, le donne hanno di conseguenza meno capacità e incentivi a investire in metodi agroecologici innovativi [2].

Essendo parte più vulnerabile di molte comunità, le donne affrontano una maggiore vulnerabilità e più rischi legati agli effetti del cambiamento climatico e all’insicurezza alimentare. Nel 2021, il 31,9% delle donne ha affrontato insicurezza alimentare moderata o grave, rispetto al 27,6% degli uomini, con un divario di oltre 4 punti percentuali [3]. Vari sono gli aspetti che influenzano la parte femminile più negativamente; con gli effetti del cambiamento climatico,  il carico di lavoro femminile aumenta e le risorse familiari si riducono, aggravando le disuguaglianze di genere. Coinvolgere gli uomini nella ridistribuzione del lavoro e supportare l'emancipazione delle donne nelle pratiche agroecologiche può migliorare il benessere familiare o di intere comunità.

C’è un enorme potenziale nel riequilibrare questo sistema, alcuni esempi sono [4]

  • le donne hanno maggiore accesso a sementi diversificate e fertilizzanti organici, che favoriscono la conservazione della biodiversità e la resilienza degli agro-ecosistemi
  • le loro maggiori capacità nella trasformazione di alimenti, migliorano la diversità alimentare e la nutrizione delle comunità, preservando al contempo le tradizioni culinarie
  • garantire il loro diritto alla proprietà della terra e il pieno accesso ai mercati agroecologici potrebbe rafforzare la loro indipendenza economica, incentivando la partecipazione attiva nei processi decisionali rendendoli più equi e diversificati

La protezione degli ecosistemi, il benessere economico, e la sicurezza alimentare beneficerebbero complessivamente da un ridotto divario tra i generi [5]

Come sostenere questi processi? A Treedom crediamo fermamente che l'agroecologia, e più in particolare l'agroforestazione, siano strumenti potenti per promuovere la giustizia di genere nelle comunità rurali. E infatti lavoriamo per promuovere proprio questi principi: un esempio concreto è il progetto sviluppato in collaborazione con Amka in Guatemala, nella regione di Huehuetenango, dove 80 donne coltivatrici di caffè stanno ottenendo maggiore autonomia economica e riconoscimento del loro lavoro. Tradizionalmente, pur essendo parte essenziale del processo produttivo, le donne non avevano accesso diretto ai ricavi e dovevano dipendere dai mariti per ogni spesa.

Il progetto Caffè Doña Lucero nasce con l'obiettivo di cambiare questa realtà, garantendo alle coltivatrici un compenso equo, con un aumento dei guadagni di quasi il 50% rispetto al prezzo di vendita locale. Le partecipanti ricevono formazione tecnica, materiali agricoli e assistenza per migliorare la coltivazione e la lavorazione del caffè. Oltre al supporto economico, il progetto ambisce a rafforzare la consapevolezza del ruolo delle donne nella filiera produttiva del caffè, tradizionalmente maschile, promuovendo la gestione autonoma delle risorse e incentivando una più equa distribuzione del lavoro all’interno delle comunità. 

Questo è solo uno degli esempi di come l’agroforestazione possa diventare uno strumento concreto per la parità dei generi e la costruzione di sistemi agroalimentari più giusti e sostenibili.

Se vuoi unirti al noi per realizzare un impatto duraturo, puoi farlo subito!

[1]FAO. 2023. World Food and Agriculture – Statistical Yearbook 2023. Rome. https://doi.org/10.4060/cc8166en
[2]IFAD. 2023. How to do: Design of gender transformative smallholder agriculture adaptation. Rome. https://www.ifad.org/documents/d/new-ifad.org/how-to-do-design-of-gender-transformative-smallholder-agriculture-adaptation-pd
[3]FAO. 2022. The State of Food Security and Nutrition in the World 2022. Rome. https://doi.org/10.4060/cc0639en
[4]Agroecology Coalition. 2025. Deep Dive into Gender and Agroecology. https://agroecology-coalition.org/deep-dive-into-gender-and-agroecology/
[5]FAO. 2023. La parità di genere nei sistemi agroalimentari vale 1.000 miliardi di dollari per l’economia globale e può salvare 45 milioni di persone dall’insicurezza alimentare. UNRIC. https://unric.org/it/nuovo-rapporto-fao-la-parita-di-genere-nei-sistemi-agroalimentari-vale-1-000-miliardi-di-dollari-per-leconomia-globale-e-puo-salvare-45-milioni-di-persone-dallinsicurezza-alimentare/

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