10 storiche bugie sugli animali selvatici
mar 21, 2015 | scritto da: People at Treedom
Spesso i nostri giudizi sugli animali si basano su antichi pregiudizi e luoghi comuni, quasi sempre falsi, dalla furbizia della volpe alla stupidità dell’asino, dalla cattiveria dello sciacallo o del lupo all’oca goffa e poco intelligente. Vediamo alcune verità scientifiche su questi animali.
- Lo sciacallo è uno “sciacallo”: la sua permanenza attorno alle carogne lo ha messo in connessione con la morte, ma in realtà forma coppie fedeli e affiatate. Madri e sorelle conservano relazioni per tutta la vita. Ed è un abilissimo cacciatore;
- La volpe è astuta: ne siamo sicuri? Gli antichi Greci credevano di poter capire il carattere delle persone e degli animali in base alle loro caratteristiche fisiche, così il muso della volpe, lungo e affilato, era considerato indice di intelligenza e furbizia, però in in realtà questo bellissimo animale è molto pauroso, abitudinario, non rivela caratteristiche straordinarie né nella caccia né nella vita sociale, che si presenta spesso piuttosto scarsa.
- L’oca è…un’oca! Goffa, stupida, rumorosa. Questo è quello che generalmente si pensa di questo simpatico pennuto. Konrad Lorenz, uno dei padri fondatori dell’etologia, spiegò che le oche non erano affatto stupide, ma che erano esseri molto sociali, anche solidali e capaci di innamorarsi per tutta la vita.
- Il lupo è una belva feroce: le origini di questa grande bugia sono da rintracciare nel medioevo. Infatti, in Europa, intorno all’anno Mille, si ebbe una grande crisi ecologica che spinse diversi branchi di lupi ad attaccare il bestiame e ad avvicinarsi ai villaggi. È più probabile però, che si trattassero di cani inselvatichiti, ancora oggi i maggiori responsabili per l’uccisione di bestiame. Il lupo è un animale schivo, usa stare il più possibile lontano dagli insediamenti umani.
- L’asino è un animale stupido: credenza dovuta probabilmente al continuo confronto che questo animale deve sopportare con il cavallo, più armonioso e più addomesticabile. Ma la sua ostilità nell’apprendimento non è dovuta alla sua stupidità, bensì al suo carattere più indipendente e autonomo. Non fa sempre quello che gli chiede il padrone.
- L’ippopotamo è un animale tranquillo. Attenzione, non lo è! Se un uomo nuota nel territorio di un maschio in amore rischia di essere ucciso. L’ippopotamo è la causa principale delle morti dovute ad animali in Africa.
- L’elefante ha paura dei topi. Un elefante nemmeno si accorge della presenza di un topo. Ma questa bestiola non proprio piccolissima può essere molto pericolosa per l’uomo.
- Il pappagallo dice parole a caso. Tutt’altro. Il pappagallo, in particolare quello cenerino, cenerino, se addestrato, è in grado di esprimere con le parole le sue necessità e di dimostrare il riconoscimento di oggetti, forme, colori e materiali.
- Il coccodrillo piange. Credenza associata al fatto che questo animale dopo i pasti è solito muoversi pochissimo per concentrarsi sulla digestione, tanto da farlo sembrare “depresso”. Ed il suo non è un pianto dovuto al senso di colpa, naturalmente, bensì lacrima per espelle l’eccesso salino intorno agli occhi, di cui vanno ghiotte diverse farfalle assetate.
- Ed infine, udite udite: l’aquila è coraggiosa. Le raffinate doti di caccia che siamo soliti associare a questo animale in realtà non sempre esistono. Quanto meno non per tutte le specie di aquile. Infatti, l’aquila, simbolo della potenza militare, compare ancora oggi sugli stendardi di alcune nazioni. Quella degli Stati Uniti è, per la precisione, l’aquila di mare testabianca (Haliaeetus leucocephalus), una specie di “gabbianone” un po’ pure pigro che mangia spesso pesci morti, quando non ruba le prede, spesso al falco pescatore, lui un predatore formidabile.