AREEA, la bevanda che depura dal benzene
mag 09, 2016 | scritto da: People at Treedom
Bere per depurarsi. Di certo non è una novità: acqua e limone, un bicchiere d’acqua calda al mattino, tisane o sciroppi antiossidanti. Nell’ultimo periodo, la cultura del depurarsi, partita dal mondo del beauty, ha toccato anche altre aree del benessere arrivando a coinvolgere tutto il nostro corpo. Esempio principe il detox, un metodo per perdere peso, ma soprattutto per regalare un corpo libero da scorie e tossine che si trovano nell’ambiente o nel cibo industriale.
Quello delle scorie e delle tossine che vengono a contatto con il nostro corpo, ma anche ingerite o respirate, è un tema importante e da non sottovalutare. Anche la World Health Organization ha studiato gli effetti dell’inquinamento nelle città di tutto il mondo e i risultati della ricerca stimano che ogni anno circa 7 milioni di persone muoiano di morte prematura per colpa dell’inquinamento. Una sfida ambiziosa da vincere sarebbe quella di ridurre o eliminare questi decessi, magari con una bevanda che depura il nostro corpo.
In realtà, il vincitore della sfida c’è già. Si tratta dell’italianissima startup AREEA, creatrice di una bevanda che contiene un particolare enzima in grado di depurare il nostro corpo dagli effetti dell’inquinamento. I suoi primi passi li ha mossi circa un anno fa, era il maggio del 2015, ma i suoi co-founder Antimo Farid Mir e Jacopo Mele l’hanno mantenuta segreta poiché mancavano le validazioni necessarie e tutti i controlli del caso per assicurarsi che il prodotto facesse veramente quello che prometteva.
AREEA nasce quando Antimo inizia a spulciare tutte le ricerche accademiche disponibili su Google Scholar circa possibili soluzioni per combattere l’inquinamento. Lo spunto decisivo arriva però da una ricerca della John Hopkins University che segnalava l’individuazione di un principio attivo naturale, un enzima appunto, in grado di depurare l’organismo umano dal benzene, la particella tossica che provoca l’insorgenza di tumori causati dall’inquinamento.
Il passo successivo è quello di coinvolgere Jacopo che all’epoca si stava occupando del progetto Sensoma, un monitoraggio costante delle condizioni ambientali. Già segnalato da Forbes come uno dei giovani under 30 più influenti d’Europa, poteva supportare il progetto con la sua rete di contatti e la sua passione per la materia. Alla squadra si aggiunge anche un tecnico alimentare, figura necessaria per poter mettere assieme il nuovo drink, Carmine Landi, ricercatore dell’Università di Salerno con alle spalle numerose pubblicazioni scientifiche sul tema.
Dopo attese e prove, finalmente il prodotto c’è, ma come trasformarlo in un’azienda? Ed è così che Antimo, che ha studiato a Londra e conosce bene l’ambiente, entra in contatto con quelli di Cinnamon Bridge, l’acceleratore dedicato al food technology più importante del Regno Unito e potenzialmente d’Europa. Cinnamon Bridge seleziona 5 startup due volte all’anno da oltre 500 application che arrivano da tutto il mondo. E ovviamente AREEA è una di queste.
Qui si scopre, grazie al loro CEO Kastytis Kemezys, che i prodotti come AREEA sono perfettamente in target con il mercato asiatico, da sempre sostenitore di una cultura riguardante il consumo di prodotti naturali per il benessere (l’Europa, al momento, si mantiene ancora scettica verso alimenti e drink concepiti come AREEA, preferendo dedicarsi ai trend senza glutine o senza lattosio ecc). A Londra arrivano anche i primi investitori che capiscono come la nuova portentosa bevanda si ponga a cavallo tra i nutraceutici e i soft drink, inserendosi nello spazio che vede gli investimenti sulla salute spostarsi verso la prevenzione con prodotti mirati a demografiche giovani e sempre più attente a questo tipo di tematiche. A questo punto, tutti i passaggi necessari per creare il drink dei benefici erano fatti, ma il lancio? Il grande salto sul mercato è previsto per settembre 2016, ma la prima vera uscita pubblica della bevanda prodigio sarà a SeedsAndChips a Milano, dall’11 al 14 Maggio, dove sarà possibile provarla in anteprima mondiale e iniziare a depurarsi e combattere l’inquinamento bevendo.