Belli, ma dannosi per l'ambiente: guerra ai palloncini

apr 13, 2017 | scritto da:

Belli e colorati, simbolo di occasioni festose e di celebrazioni importanti. Sono i palloncini, tanto amati e richiesti, eppure al loro riguardo qualcuno sta mettendo le mani avanti. Quella che ormai è diventata una tradizione per i festeggiamenti sembrerebbe essere anche una potente minaccia per l’ecosistema

Dopo aver spiccato il volo e aver viaggiato tra i cieli, eccoli infatti ridiscendere verso terra, compiendo il loro viaggio di ritorno e diventando al contempo materiale inquinante essendo fatti (almeno la maggior parte) in lattice, materiale che richiede dai 6 mesi fino ai 4 anni per la decomposizione. In più, spesso animali marini e terrestri confondono i resti dei palloncini come cibo che, una volta ingerito, crea blocchi intestinali e può causarne la morte. Inoltre, l’elio che li spinge a salire verso l’alto, sebbene presente in grandi quantità nell’universo, è invece un elemento raro per il Pianeta Terra. Non può essere prodotto e, una volta rilasciato nell’atmosfera, sfugge rapidamente nello spazio rendendo impossibile il suo riutilizzo per altri impieghi come il raffreddamento di reattori nucleari o la conservazione di documenti antichi

Non è la prima volta che se ne parla e non è neanche l’unica abitudine ‘innocente’ che in realtà nasconde minacce per l’ambiente: tra le altre ci sono anche i fuochi d’artificio (fonti di inquinamento atmosferico a causa dei residui di colorante e propellenti rilasciati nell’aria) e le lanterne volanti (spesso responsabili di incendi e con un processo di decomposizione molto lungo). Ma per quanto riguarda i palloncini o per meglio dire, la plastica con la quale sono fatti, i primi a mostrare gli effetti negativi del loro utilizzo sono stati il Csiro (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) in Australia e gli inglesi dell'Imperial College di Londra. Secondo le loro stime, oltre il 90% degli uccelli marini ha ingerito plastica di vario tipo e origine e si prevede che, entro il 2050, la percentuale raggiungerà il 99%. I timori però, per quanto riguarda i palloncini, possono essere ridimensionati: questi ultimi rappresentano solo una percentuale trascurabile rispetto al restante quantitativo di plastica (sacchetti, bottiglie e tappi) che vengono dispersi ogni giorni nell’ambiente. 

Cosa fare allora? Suggerimenti? Impossibile negare un palloncino a un bambino (a meno che l’elio non diventi a breve un elemento in via di estinzione), ma in caso di grandi occasioni e festeggiamenti l’ideale sarebbe optare per alternative maggiormente ecocompatibili come petali di fiori o semplici candele accese.  Altre buone abitudini: scegliere decorazioni che possano essere riutilizzate o dedicarsi a un fai-da-te casalingo al quale anche i più piccoli possano unirsi. 


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