Lo chiamo ed ho paura di disturbarlo. Tutto educato cerco di presentarmi quasi sottovoce e in un attimo vengo invece travolto da una simpatia e una passione che arrivano dall’altro capo del telefono con un formidabile accento brianzolo.
Sono al telefono con Sergio Giardi perché questa estate ha fatto una cosa molto bella. Il 9 di agosto era il compleanno di sua moglie Katia. “Siamo sposati da 27 anni! 27 anni di matrimonio e d’amore” mi specifica Sergio, il quale per il San Valentino di 2 anni fa ha regalato a Katia un albero con Treedom. “Questa cosa che fate è bellissima, e quando l’ho vista ho pensato che fosse un regalo perfetto”. Per la precisione Sergio ha regalato a Katia un Arancio, un Arancio piantato in Sicilia.
Ebbene il padre di Katia era originario proprio della Sicilia. “E così, io e miei figli le abbiamo organizzato un tour nel suo paese di provenienza (Mascalucia, Catania) e in quelli vicini, nei quali lei a volte trascorreva le estati da bambina. Ci siamo tornati dopo quarant'anni! Ed una volta là, abbiamo visto che la zona dove è piantato il nostro albero è piuttosto vicina. Così ho chiamato Treedom e ho parlato con Martina che è stata gentilissima e mi ha fornito tutte le indicazioni, le coordinate e i contatti. Ho chiamato la cooperativa Beppe Montana, ho preso appuntamento e siamo andati”.
“Sono stati di una gentilezza assoluta. È venuto ad accoglierci addirittura il direttore della cooperativa; Alfio Curcio. Ci ha guidato per il tour ed è stato gentilissimo e molto competente. Abbiamo visto quanto di bello viene fatto in una realtà nient’affatto facile come quella e siamo rimasti letteralmente annichiliti. È stata un’esperienza formativa ed emozionante”. Gli chiedo come stavano gli alberi. “Gli alberi erano in salute perfetta e seguiti con grandissima cura! Giuro, è stata un’esperienza molto toccante”.
A questo punto gli faccio una domanda più diretta, gli chiedo se posso riportare questa conversazione e pubblicarla sul nostro blog. Questa la risposta di Sergio. “Certo che sì! A me fa solo piacere, perché una bella emozione, quando è condivisa, vale ancora di più”.