Diario di un agronomo: Pollice nero? Ecco il rimedio

feb 18, 2016 | scritto da:

Ciao sono Niccolò, uno degli agronomi di Treedom. Il mio lavoro mi porta lontano, dall’Africa al Sud America, per condividere le mie conoscenze legate al mondo dell’agricoltura con le popolazioni locali. Insieme ci prendiamo cura degli alberi che, se vorrai, potrai adottare. Questo diario serve per raccontarti i miei viaggi e portarti consigli da mondi lontani.

 

Ci sono persone che sostengono di avere il famigerato “pollice nero”, cioè la totale incapacità a far crescere qualsiasi tipo di pianta. Anch’io, per esempio, qualche anno fa non riuscivo a curare dignitosamente nemmeno una pianta grassa. Anzi in realtà, essendo di formazione geologo, avevo avuto a che fare con le piante, ma solo con quelle morte milioni di anni fa.

Poi, stanco di non saperne nulla di piante vive, ho cominciato a crederci, concentrandomi su piante non troppo sensibili, dedicandoci un po’ più di tempo e soprattutto ascoltando il consiglio di un amico che mi ripeteva “le piante sono abbastanza intelligenti da riuscire a crescere da sole. Basta dargli luce e acqua q.b. e soprattutto devi parlarci!”. Così pian piano ho assistito al cambiamento di colore del mio pollice.

Si comincia sempre da alcune basi tecniche:

  • sicuramente la scelta della pianta è fondamentale. Per un appartamento è meglio assicurarsi che le piante non siano di quelle che hanno bisogno di tanta luce, di determinate condizioni di temperatura ed umidità, o di molto spazio, un po’ come i cani. Prediligi quindi piante, appunto, da appartamento. Robuste, tolleranti, non troppo sensibili, da disporre in un angolo luminoso lontano dal termosifone. Ne sono ottimi esempi il Pothos, l’Edera, il Chlorophytum (o pianta ragno) e la Phalaenopsis, un’orchidea indistruttibile. Poi c'è la Sansevieria, una pianta che cresce solo se ti dimentichi di lei;
  • l’acqua è fondamentale, ma spesso se ne dà troppa: le foglie si ammosciano, il panico aleggia nell’aria e nel tentativo di salvarla tendiamo ad irrigare l'agonizzante essere vegetale sempre di più, fino al totale annegamento delle radici. La maggior parte delle piante da appartamento invece deve essere annaffiata solo quando la superficie del terreno è completamente asciutta. Sporcati un dito per sentire com’è la terra qualche centimetro sotto. Infine vanno favoriti i drenaggi, con uno strato di ghiaino sul fondi del vaso;
  • la fertilizzazione è sufficiente 3 volte l’anno (primavera, estate, inizio autunno) e va data rispettando le quantità che trovate sulla busta. Mi raccomando, usa i concimi bio!

Vedrai che applicando queste semplici regole sarai green anche tu. Se poi proprio non funziona, pianta un albero qui: a curarlo ci pensiamo noi!

 

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