- Blog
- green light
- Gli alberi a...
Gli alberi a rischio di estinzione
apr 13, 2017 | scritto da: People at Treedom
Gli scienziati le chiamano le big five, le 5 grandi estinzioni di massa che hanno drasticamente modificato la vita sul pianeta Terra. La prima avvenne 450 milioni di anni fa: glaciazioni e conseguente riduzione dei mari portarono all’estinzione di circa l’85% tra invertebrati e pesci. Poi l’evento Kellwasser: 377 milioni di anni fa grandi asteroidi colpirono la Terra provocando nuove estinzioni. La terza fu la peggiore: 251 milioni di anni fa ben la metà delle famiglie animali esistenti scomparirono definitivamente, forse per colpa di un enorme meteorite oppure a causa di un drastico aumento dell’attività vulcanica. Successivamente, un altro 76% di specie viventi scomparve 203 milioni di anni fa a causa di un aumento di 5 gradi della temperatura. Infine, la più famosa: 66 milioni di anni fa scomparvero i dinosauri. Oggi molti studiosi annunciano la sesta: nessun meteorite in arrivo, ma soltanto ‘l’uomo’ pronto a distruggere il 75% delle specie viventi, e non solo animali – come verrebbe facilmente da pensare –, ma soprattutto alberi.
Secondo l’inquietante report rilasciato dal Botanic Gardens Conservations International, migliaia di specie di alberi sono minacciate. L’organizzazione – con sede nel Regno Unito e di cui fanno parte centinaia di istituti botanici in tutto il mondo – ha tirato le somme analizzando numerosi dati provenienti da oltre 500 fonti online della banca dati GlobalTreeSearch, la prima lista autorevole delle specie globali arboree. Delle 60.065 specie di alberi viventi, la metà è presente in un solo Paese: un segnale che suggerisce una maggior vulnerabilità alle minacce. In più, conosciamo lo stato di conservazione di sole 20.000 specie: circa il 30% degli alberi di tutti il mondo e di questi circa 9.600 sono considerati a rischio estinzione. Di quest’ultimo 15%, 300 sono in pericolo critico, con solo 50 – e in alcuni casi anche meno – alberi presenti sul pianeta.
Chi dovremmo portare sull’ipotetica Arca di Noé di oggi? Sicuramente i Karomia gigas (anche noti come Chinese Hats), sull’orlo dell’estinzione a causa di un eccessivo utilizzo nel settore delle costruzioni e presenti unicamente in Tanzania con soli 6 esemplari. Ma anche il Loulou delle Hawaii, l’Albero della Gomma di Santa Helena (anche simbolo dell’isola), il Mgpingo sempre della Tanzania e l’albero del Drago di Capo Verde.
Compilare la lista delle specie arboree ha richiesto un impegno enorme, uno sforzo scientifico che comprende la scoperta, la raccolta e la descrizione di decine di migliaia di specie di piante. Una fatica non solo dei botanici di oggi, ma anche di quelli del passato, che per primi hanno registrato e catalogato le varie specie. Di certo la banca dati sarà un ottimo strumento – pur sempre da implementare – per comprendere come conservare al meglio tutti questi alberi rallentandone o evitandone la scomparsa.