La mappa del disastro va dall’Altopiano di Asiago, da quella Marcesina, la «Finlandia d’Italia» per paesaggio e clima, cantata da Mario Rigoni Stern, fino all’Ampezzo. A Belluno scomparsi pezzi di bosco nell’Agordino, nel Feltrino, nel Comelico. «Schiantati» gli abeti rossi della val Visdende, come i cugini della Val di Fiemme. Stesso destino anche per i faggi della foresta del Cansiglio.
Con queste parole il
Corriere della Sera raccontava, nei giorni immediatamente successivi, la devastazione patita il 29 ottobre scorso dai boschi del Nordest, sconvolti da raffiche di vento che hanno raggiunto i 140 Km orari.
L’esatta quantificazione dei danni è stata da pochissimo conclusa e parla di 42.000 ettari di foreste completamente danneggiati e più di 8 milioni e mezzo di metri cubi di legname a terra. Gli enti pubblici si sono subito attivati per fronteggiare l’emergenza e pianificare le azioni di recupero, ma in tanti ci hanno scritto perché ci impegnassimo anche noi.
Per questo abbiamo lanciato una campagna di sensibilizzazione per ripiantare gli alberi nelle zone colpite, rivolgendoci a tutta la società civile, in particolare alle aziende e ai cittadini, che potranno partecipare sia attraverso Treedom, sia attraverso il portale di
crowfunding civico PlanBee. In collaborazione con
Veneto Agricoltura, agenzia veneta per l’innovazione nel Settore primario, verranno messe a vivaio migliaia di nuove piantine di varie specie tipiche, come Faggi, Aceri, Abeti rossi, Abeti Bianchi, Larici, Frassini Maggiori, Betulle, Sorbi degli uccellatori.
Le piantine prodotte dai vivai di Veneto Agricoltura saranno di specie native del territorio e di garantita provenienza locale.