Scienziati si travestono da panda per salvarli

lug 07, 2014 | scritto da:

 

Oggi facciamo scorta di tenerezza. Conoscete il Wolong National Nature Riserve? È una riserva naturale protetta, situata in Cina, che si estende per ben 200.000 ettari. Negli ultimi tempi è stata al centro dell’attenzione mediatica di tutto il mondo per le stravaganti (ma efficaci) tecniche utilizzate per la salvaguardia del panda gigante, l’ospite prezioso della riserva.

Questo tenero orso bicolore, il panda, è il simbolo della Cina, tuttavia, come saprete, è una specie in estinzione; si registra infatti un numero di esemplari davvero esiguo. Nella riserva in questione, i panda trovano un’ambiente quanto più simile a quello che troverebbero in natura, così da essere pronti per il rilascio nel mondo selvaggio. Ma questo non è bastato. Nel 2005, infatti, un primo rilascio di un maschio adulto non è andato a buon fine, per via della poca dimestichezza alla vita selvaggia – sospettarono gli scienziati. Così il direttore Zhang Hemin – chiamato simpaticamente Papà Panda – e la sua squadra, hanno capito che gli animali nati in cattività non sapevano come comportarsi, una volta tornati nella natura e che, quindi, per far sopravvivere i panda fuori dalla riserva bisognava abituarli a crescere allo stato brado o quasi, eliminando qualsiasi traccia umana dal loro mondo. Vi starete chiedendo – Come? Travestendosi.

Ancora oggi l’equipe che si prende cura di loro, prima di entrare in contatto con gli animali, indossa costumi bianchi e neri con tanto di maschera di panda! E c’è di più. Oltre all’aspetto, dovranno anche “profumare” come un panda, imperniando i loro costumi di odori familiari agli animali – feci e pipì! Risultato? La strategia sembra funzionare! L'anno scorso sono nati 21 cuccioli e due sono stati reintrodotti con successo nell'ambiente naturale.

Continuate così, ragazzi!

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