Per molto tempo l’uomo è vissuto in tale simbiosi con l’albero protettore, responsabile della sua alimentazione – e della sua sopravvivenza – da avere l’impressione di derivare da lui l’esistenza, così da vedere nell’albero l’origine stessa della vita e dell’universo.
(Jacques Brosse, Mitologia degli alberi)
Presso molti popoli è esistita (talvolta esiste ancora) la credenza che l’uomo abbia origine dalle piante. E’ tradizione antica piantare ritualmente un albero alla nascita di un bambino in molti luoghi d’Europa e del mondo. Un gesto simbolico per celebrare la nascita che rivela la fiducia che il genere umano ripone negli alberi, simboli archetipici della vita. Fico, noce, melograno, pino e olivo sono alcune tra le specie più usate nel Mediterraneo per questo tipo di celebrazione.
Dal 1992 in Italia esiste una legge, conosciuta come “Un albero per ogni nato” (L. n.113/1992), che obbliga i Comuni con più di 15.000 abitanti a porre a dimora un albero per ogni bambina e bambino nati nel proprio territorio. Anche se nasce da un chiaro intento ecologico, non è difficile rintracciare in questa legge l’impronta culturale di un legame antico e forte che collega in modo simbolico la nascita e la vita umane con la vitalità e la rigenerazione degli alberi.
La scarsa applicazione della legge ha spinto a precisare i provvedimenti attuativi con la nuova legge n.10 del 14 gennaio 2013, entrata in vigore da pochi giorni (il 16 febbraio 2014). Oltre ad occuparsi degli alberi monumentali e della Giornata Nazionale degli Alberi, la nuova legge introduce queste novità:
I Comuni devono provvedere alla messa a dimora dell’albero entro 6 mesi (anziché un anno) dalla data di nascita del bambino (compatibilmente con il periodo adatto alla piantumazione) e comunicare alla persona che ha richiesto l’iscrizione anagrafica informazioni dettagliate sulla tipologia dell’albero e il luogo in cui è stato piantato. La legge si applica anche ai bambini adottati.
Entro un anno (il 16.02.2015) ogni comune censisce e classifica gli alberi piantati in aree pubbliche
Entro due mesi dalla fine del mandato, ogni sindaco è tenuto a fornire il bilancio arboreo del Comune
Sarà istituito un Comitato per lo sviluppo del verde pubblico presso il Ministero dell’Ambiente, con il compito di monitorare sulla reale applicazione della legge 113/1992, promuovere l’attività degli enti locali, proporre un piano nazionale con criteri e linee guida per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni e di filari alberati lungo le strade, per consentire un adeguamento dell'edilizia e delle infrastrutture pubbliche e scolastiche che garantisca la riqualificazione degli edifici, (...) la creazione di giardini e orti e il miglioramento degli spazi. (...)
Segnali positivi!
E per chi abita nei Comuni più piccoli, o per chi vuole piantare un albero anche senza avere un bambino (!), nessun timore: questo si può sempre fare! Basta raccogliere i semi degli alberi che amiamo (perché non provare con le varietà di alberi da frutto che stanno scomparendo?) e documentarci su come seminarli per far crescere delle piantine forti e in salute. Un ottimo libro che dà istruzioni pratiche e accessibili è Piantare alberi. Mille e mille piccoli boschi per rinverdire l’Italia, di Fabio Clauser e Marina Clauser, per essere sicuri di scegliere le specie e il luogo adatti.
Quale modo migliore per celebrare la vita (che nasce, che rinasce, che scorre e si trasforma) che piantare gli alberi che ne sono i custodi più antichi?