COP27: quali sono i temi scottanti di quest'anno?

nov 07, 2022 | scritto da:

Ogni anno che passa, la crisi climatica diventa un'emergenza sempre più pressante, e i risultati della Conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici sono seguiti con sempre maggiore interesse in tutto il mondo.

Questa settimana, quando la COP27 prenderà il via a Sharm el-Sheikh, gli occhi del mondo saranno puntati sui nostri leader. Siamo più che mai consapevoli che per coloro che vivono nelle nazioni più colpite dai cambiamenti climatici non si tratta solo di politica, ma potenzialmente della differenza tra la vita e la morte.

L'evento di quest'anno si svolge in un contesto globale particolarmente complesso: la guerra in Ucraina, un anno segnato da eventi meteorologici estremi e la recente notizia che, allo stato attuale, "non esiste un percorso credibile per raggiungere 1,5°C". L'Emissions Gap Report 2022 del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) afferma che, lungi dal raggiungere l'obiettivo dell'Accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale, le politiche attualmente in vigore porterebbero a un aumento della temperatura di 2,8°C entro la fine del secolo. E anche se venissero attuati gli impegni attuali, nello stesso periodo si registrerebbe comunque un aumento della temperatura di circa 2,4-2,6°C.

In questo contesto, quali sono la priorità del vertice di quest'anno?

Noi di Treedom prestiamo particolare attenzione alle discussioni che riguardano la deforestazione. L'anno scorso, più di 100 leader hanno promesso di porre fine alla deforestazione entro il 2030, con un totale di 19,2 miliardi di dollari promessi per proteggere e ridare vita le foreste. Elisa Lanza, Forestry Manager a Treedom, ne parla oggi in questo video sui nostri canali social. 

La mitigazione ambientale sarà uno dei temi principali della conferenza, in particolare il modo in cui i Paesi attueranno i loro piani e impegni per ridurre le emissioni. Questo può includere tutto, dal passaggio a fonti energetiche più ecologiche all'utilizzo di nuove tecnologie.

L'adattamento è un altro tema critico. Quali misure possono mettere in atto i Paesi per affrontare le conseguenze del clima? Naturalmente questo varia enormemente da regione a regione, ma le regolari ondate di calore, le inondazioni e le siccità, come abbiamo visto in abbondanza a livello globale quest'anno, sono solo alcuni esempi dei cambiamenti che i Paesi devono trovare strumenti per affrontare.

Il che porta all'argomento più urgente e più spinoso: i finanziamenti per il clima. I Paesi in via di sviluppo, che hanno contribuito in misura molto minore al cambiamento climatico, ma sono colpiti molto più duramente dai suoi effetti, chiedono un sostegno finanziario per proteggere i loro cittadini. Nel 2009 i Paesi sviluppati si sono impegnati a stanziare 100 miliardi di dollari all'anno a questo scopo, ma finora non si sono dimostrati all'altezza di questa promessa. Senza dubbio la COP27 vedrà forti pressioni affinché il loro impegno non sia solo onorato, ma anche rafforzato.

Prima del vertice, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha dichiarato:

"Il mondo non riesce a proteggere le persone dagli impatti attuali della crisi climatica. Abbiamo bisogno di un'impennata globale negli investimenti per l'adattamento per salvare milioni di vite dalla carneficina climatica".

Ha poi proseguito: "Il fabbisogno di adattamento nei Paesi in via di sviluppo è destinato a salire fino a 340 miliardi di dollari all'anno entro il 2030. Ma oggi il sostegno all'adattamento è meno di un decimo di questa cifra. Le persone e le comunità più vulnerabili ne stanno pagando il prezzo e questo è inaccettabile".ù

Image credit: Photo by Li-An Lim on Unsplash



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