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Gli alberi hanno già perso le foglie? È il “falso autunno”

Scritto da Lara Zambonelli | Sep 21, 2022 5:00:00 AM

Lo chiamano “Falso Autunno” ed è una diretta conseguenza delle spossanti ondate di caldo di cui abbiamo sofferto durante l’estate. Cosa significa? E quali conseguenze può avere per noi e per l’ambiente?


Che cos’è il “falso autunno”?

Gli inglesi hanno cominciato ad aggiungere i mirtilli al loro porridge a fine giugno, quasi due mesi prima del solito, e a passeggiare fra le foglie secche a metà del mese di agosto.

Il fenomeno è stato particolarmente evidente in UK, ma ve ne sono segni in tutta Europa. Mentre scrivo, il Platano che fa la guardia fuori dalla mia finestra ha già perso metà della sua chioma. In agosto, sui social, gli scatti in costume da bagno e occhiali da sole erano rincorsi da immagini di giardini pubblici, cortili privati, colline e boschi prematuramente colorati di giallo e rosso, postate con l’hashtag #falseautumn

Perché gli alberi pensano che l’autunno sia arrivato prima?

È il loro modo di mettersi in “modalità sopravvivenza”. I mesi di siccità e caldo estremo hanno compromesso il normale ciclo della fotosintesi, con il risultato che gli alberi faticano a sintetizzare le sostanze nutritive di cui hanno bisogno per vivere. E cosa fanno tutti gli esseri viventi in questi casi? Vanno a pescare nelle riserve.

Nel tentativo di trattenere il massimo di acqua possibile, la ritirano dalle foglie che, avvizzite e senz’altro disorientate, cadono rovinosamente a terra.

Quali sono conseguenze del “falso autunno”?

Sfruttando le proprie riserve, gli alberi mettono in pericolo quelle degli animali che contano sui frutti di bosco, sulle bacche e sulle noci per prepararsi ai mesi più freddi. Un numero minore di frutti - e troppo presto - significa che alcuni animali non supereranno l'inverno.

Non solo, anche per gli alberi questa “misura di emergenza” potrebbe non essere sufficiente. Potrebbe esserlo per gli esemplari più anziani, quelli che hanno le radici più estese, perché riescono ad andare a cercare l’acqua nelle profondità del terreno. Ma quelli giovani potrebbero non sopravvivere, con tutto ciò che ne consegue in termini di ulteriore riscaldamento globale.

Il commento di Martina Fondi, Responsabile Forestale di Treedom.

“Cambiamenti così violenti nel normale alternarsi delle stagioni sono una novità in Europa, ma purtroppo non per i Paesi della fascia subequatoriale. In tutti i Paesi africani in cui facciamo crescere alberi (Camerun, Ghana, Madagascar, Kenya, Tanzania e Malawi) la regolarità, intensità e durata delle stagioni delle piogge è venuta meno, a volte l'inizio è slittato in avanti di quasi un mese, altre volte addirittura le piogge sono state quasi inesistenti. Ovviamente i Paesi più sviluppati risentono meno delle conseguenze di questi fenomeni perché hanno infrastrutture (dighe, acquedotti, ponti) che li rendono più resilienti. Per questo inondazioni, ondate di calore, siccità, e tutte le altre manifestazioni della crisi climatica finiscono per esacerbare le disuguaglianze sociali ed economiche che già esistono.”


Fonti