In Sardegna un devastante incendio colpisce l'oristanese. I dubbi sull'origine dell'incendio e la triste verità su quanti incendi dolosi vengono accertati ogni anno in Italia. I numeri purtroppo, dicono che l’attività di scatenare incendi dolosi è statisticamente soggetta a scarso rischio di sanzione.
Nel momento in cui scrivo la Sardegna occidentale sta bruciando da oltre 60 ore per via di un grande incendio scoppiato nel Montiferru, nella zona dell’oristanese. Al momento i numeri parlano di 1500 persone sfollate e oltre 20mila ettari di territorio colpito dalle fiamme (boschi, oliveti, campi, intere aziende agricole e abitazioni danneggiate)..
Da quanto emerso fino ad ora, l’incendio sarebbe divampato nei pressi di Bonarcado quando il 23 luglio scorso avrebbe preso fuoco un'auto e le fiamme sarebbero state sospinte verso un vicino bosco dal forte vento di scirocco prima e libeccio poi.
In questi casi il condizionale è d’obbligo, dato che non pare esserci una versione chiara della vicenda. Curiosamente, infatti, alcune fonti citano un incidente stradale che invece non viene riportato da altre.
Occorre specificare che gli incendi dolosi in Italia sono considerati tali solo se la loro origine è riconosciuta, denunciata alla autorità e confermata in sede giudiziaria. Guardando i dati forniti dai Vigili del Fuoco aggiornati all’anno più vicino a noi, il 2019, si nota che a livello nazionale sono stati registrati oltre 252mila interventi dovuti ad “esplosioni ed incendi”. Di queste esplosioni ed incendi, oltre 66.120 hanno avuto origine in luoghi aperti quali campi, zone rurali, boschi o zone alberate.
Se si guarda alle cause accertate di questi eventi si riscontra che sono 11.595 (il 4,6%) gli incendi indicati come probabilmente dolosi, mentre nel 60,2% dei casi non è stato possibile accertare le cause. Ben 151.963 incendi avvenuti in Italia nel 2019, sono dunque rimasti senza nemmeno l’accertamento della cause che li ha originati.
Se così alta è la percentuale di incendi di cui non si conosce l'origine, non è difficile intuire quanto pochi siano coloro che possono incorrere nell’attribuzione di responsabilità per averli generati.
Questi pochi dati indicano che l’attività di scatenare incendi dolosi è statisticamente soggetta a scarso rischio di sanzione.
È una triste verità, che deve tener conto di quanto sia difficile il lavoro di coloro chiamati ad accertare le cause di un evento per sua natura altamente distruttivo, in un contesto in cui lo sforzo - anche laddove si sia all’origine del propagarsi del fuoco - deve essere concentrato per ridurre l’impatto delle fiamme, prima ancora che per individuare eventuali colpevoli.
Purtroppo la nostra penisola ha una lunga storia di incendi dolosi, spesso innescati per interessi speculativi su interi territori. È il motivo per cui la legge 353 del novembre 2000 stabilisce, all’articolo 10, che “le zone boscate ed i pascoli i cui soprassuoli siano stati percorsi dal fuoco non possono avere una destinazione diversa da quella preesistente all’incendio per almeno quindici anni”. L’intento è quello di scoraggiare coloro che appiccavano incendi puntando poi sulla possibilità di un cambio di destinazione d’uso della zona colpita. Va segnalato che anche per attività di rimboschimento il blocco è comunque di 5 anni.
In attesa di saperne di più sulle ragioni dell’incendio scatenatosi nella zona di Oristano, vale la pena segnalare che in queste stesse ore, la protezione civile è stata impegnata nello spegnimento di un incendio in provincia di Sassari, “di sicura origine dolosa”. Così come di origine dolosa è l’incendio che giusto poche ore fa ha distrutto l’hotel Is Morus Relais a Santa Margherita di Pula.
Quando si verificano eventi simili, come Treedom veniamo spesso raggiunti da richieste di intervento nelle zone colpite. Ad oggi abbiamo piantato oltre 30mila alberi in Italia (ed abbiamo un piccolo progetto di piantumazione anche in Sardegna, in provincia di Cagliari), ma quello che soprattutto ribadiamo è che in questi casi la priorità è una e molto chiara: estinguere gli incendi e per il resto dell'estate vigilare perché non se ne verifichino altri.
È triste dirlo, ma siamo solo a luglio e l'estate prevede ancora diverse settimane di sole, caldo e vento (specie in Sardegna). Poi ci sarà da aiutare coloro che hanno perso tutto. Aiutare le persone e le aziende. Fare una stima dei danni, valutare i progetti di riforestazione possibili, nelle giuste aree con i giusti alberi. Un incendio devasta ogni cosa in poco tempo, per risanare i suoi danni servono anni interi.