Intervista a Neri Pozza: la letteratura che racconta l'ambiente

feb 16, 2022 | scritto da:

Un progetto a tutto tondo: una foresta da far crescere insieme ai lettori per festeggiare l’uscita di due libri che raccontano il clima e la sostenibilità. Neri Pozza inaugura la collaborazione con Treedom e Fridays for Future per passare all’azione.

Nel 2015 Neri Pozza decide di pubblicare “La sesta estinzione”, il libro di Elizabeth Kolbert vincitore del premio Pulitzer. Il saggio incontra subito un grande successo. Rimbalza sui media, scuote gli animi.

Da allora, ci spiega Daniela Pagani, responsabile comunicazione e Ufficio stampa, i titoli dedicati al cambiamento climatico e alla sostenibilità sono entrati a pieno titolo nel catalogo Neri Pozza.

Esatto, e quest’anno il lancio ravvicinato di due volumi eccezionali ci ha spinti a voler fare un ulteriore passo. Terra fragile, una raccolta di reportage del New Yorker, e Jungle Nama, di Amitav Ghosh, raccontano il cambiamento climatico in modo molto diverso, ma complementare. Il primo è fattuale, il secondo è una fiaba, ma hanno lo stesso scopo: invitare tutti noi ad agire.

 

Jungle nama 01 (1)Un invito che avete accettato in prima persona. Come è andata ce lo racconta Francesca Colletti, Responsabile marketing e digital.

Dopo anni passati ad invitare alla consapevolezza, volevamo fare qualcosa di concreto. Di Treedom avevo sentito parlare: mi affascinava l’aspetto sociale dietro ai progetti di piantumazione, perché si favorisce uno sviluppo economico sostenibile. Abbiamo deciso di dedicare parte del budget di lancio di questi due titoli a qualcosa di diverso dalle solite attività: la creazione di una Foresta Neri Pozza, che continuerà a crescere nel tempo.

Una percentuale dei ricavi di tutte le vendite di questi due titoli verrà infatti impiegata per piantare nuovi alberi. Una risoluzione che abbiamo voluto raccontare ai nostri lettori nella fascetta esterna e nella quarta di copertina - “Con questo libro contribuisci a piantare nuovi alberi nella Foresta Neri Pozza”. 

Terra fragile con fascettaUn passaggio all’azione che si è tradotto anche in una collaborazione con Fridays for Future, giusto Daniela?

Esatto, abbiamo chiesto ad alcuni esponenti del movimento di partecipare alle presentazioni di Jungle Nama a Torino e Milano. I ragazzi hanno potuto dialogare con l’autore e soffermarsi sui passaggi che più li hanno scossi della sua opera. Per noi, questo ha significato anche avvicinarci ad un pubblico molto più giovane, profondamente sensibile e impegnato su questo fronte. 

Attraverso le storie dei progetti Treedom, gli aggiornamenti del Diario dell’Albero, speriamo di mantenere questi legami, creando una rete tra noi e i nostri lettori. Sono le storie, in fondo, che cambiano il mondo. 

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