Papaya: come e perché la piantiamo

nov 25, 2021 | scritto da:

Mettetevi comodi: oggi vi raccontiamo l'origine della Papaya, le sue caratteristiche botaniche, e i benefici che può portare alle persone che se ne prendono cura.

C’era una volta un padre single che non riusciva a dormire.

Rimaneva sveglio, gli occhi sbarrati nel buio, chiedendosi come avrebbe fatto a sfamare suo figlio il giorno successivo. Una notte, l’uomo fece un sogno: sognò un albero che si chinava davanti alla sua finestra e gli diceva: “sono la madre scomparsa: il bambino vivrà se gli farai mangiare il mio frutto”. E così fu. Il generoso dono dell’albero fu la salvezza dell’uomo e di suo figlio. 

Poiché la madre del bambino si chiamava Papay, la gente del villaggio cominciò a chiamare l’albero Papaya. E cominciò a coltivarlo.

La ricchezza della Papaya

Quella che avete letto è una leggenda filippina sull’origine della Carica Papaya, per usare il suo nome botanico. Ma potrebbe essere anche una storia che accade oggi.

La Papaya è solo uno degli alberi da frutto che inseriamo nei nostri progetti agroforestali, ma è uno dei più richiesti dai contadini locali, perché ne arricchisce sia la dieta che il reddito.

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Ricca di vitamina C, dell’enzima papaina, di polifenoli, flavonoidi, alcaloidi, tannini e saponine (nei semi), la papaya è uno dei migliori commestibili in circolazione per rafforzare il sistema immunitario e combattere le malattie e le infezioni. In più, è deliziosa e versatile: a seconda dei Paesi viene consumata cruda, bollita, cotta al forno, cucinata in chutney, marmellate o aggiunta a zuppe di verdure.

Maya e papaya

La papaya è un frutto economicamente importante che viene ampiamente coltivato e commercializzato in tutto il mondo. E da molto tempo!

Uno studio genetico dei cromosomi sessuali della papaya ha rivelato che la versione ermafrodita della pianta è un risultato della selezione umana, molto probabilmente ad opera degli antichi Maya circa 4.000 anni fa.

Gli alberi ermafroditi hanno fiori sia con la parte maschile, che con quella femminile. Sono quindi in grado di autoimpollinarsi e produrre frutti in soli 18 mesi: non stupisce che siano quindi le preferite dai coltivatori.

Anche noi piantiamo alberi di Papaya con queste caratteristiche, perché vogliamo che i nostri progetti portino benefici economici, oltre che ambientali. Per piantare insieme a noi, basta un click qui. 

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