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Pensi di conoscere la Tanzania? Vediamo!

Scritto da Treedom | Jul 11, 2025 1:36:19 PM

Tanzania: le 10 cose che (forse) non sapevi

(E se le sapevi tutte… complimenti, davvero!)

C’è un Paese nell’Africa orientale che custodisce la vetta più alta del continente e una delle più antiche comunità di cacciatori-raccoglitori ancora esistenti. Un Paese che conta più di 120 gruppi etnici, che parla una lingua musicale come lo swahili e che si distende dalle savane del Serengeti alle acque cristalline di Zanzibar.

La Tanzania è grande più di una volta e mezzo l’Italia (circa 945.000 km²), ha oltre 65 milioni di abitanti, cresce economicamente grazie all’agricoltura, al turismo e alle miniere di tanzanite (una pietra preziosa che nasce solo qui). Eppure, per molti resta ancora un mistero affascinante.

Ti lanciamo una piccola sfida: quante di queste 10 curiosità conoscevi già?
(Spoiler: alla fine potresti scoprire che la Tanzania è anche un ottimo posto per piantare il tuo albero…)

1. Qui si parla la lingua del “pole pole”

In Tanzania si parla swahili, una lingua dolce e sorridente che insegna la filosofia del “pole pole”: piano piano. Un invito a rallentare, a godersi il cammino più che la meta. Un modo di vivere che trasforma anche la salita al Kilimangiaro in un’esperienza più che in un’impresa.

2. Il caffè? Non solo da bere, ma da raccontare

Il caffè tanzaniano è tra i più pregiati al mondo, coltivato soprattutto sulle pendici del Kilimangiaro e del Monte Meru. Ma più che un prodotto, è una storia: ogni chicco porta con sé tradizioni locali, danze, canzoni e proverbi che parlano di terra, pioggia e pazienza.

3. Un popolo, 120 volti

La Tanzania è una delle nazioni africane con la maggiore diversità etnica: oltre 120 gruppi diversi, ciascuno con lingua, abiti e riti propri. Eppure, grazie allo swahili, è anche uno dei paesi più coesi del continente. Un mosaico che funziona.

4. La musica che vibra tra radici e futuro

Dal canto tradizionale taarab alle sonorità moderne della bongo flava, la musica tanzaniana mescola poesia, denuncia sociale e ritmo travolgente. È la colonna sonora di mercati, matrimoni e lunghe corse in daladala (i minibus locali).

5. La tanzanite: la gemma che esiste solo qui

Scoperta negli anni ‘60, la tanzanite è una pietra preziosa dal colore blu-viola che si trova solo in un’area minuscola ai piedi del Kilimangiaro. Alcuni geologi sostengono che, quando i giacimenti finiranno, non ne esisterà più. Un segreto terrestre tanto raro quanto fragile.

6. Dove la grande migrazione è davvero “grande”

Ogni anno, oltre due milioni di gnu, zebre e gazzelle si spostano tra Serengeti (Tanzania) e Masai Mara (Kenya). È la più grande migrazione terrestre del pianeta: un ciclo antico che mantiene viva la savana.

7. Il popolo Hadza, custodi di un tempo diverso

Nella zona del Lago Eyasi vive ancora il popolo Hadza, una delle ultime comunità di cacciatori-raccoglitori del mondo. Parlano una lingua fatta di clic e schiocchi, e vivono in simbiosi con la natura, senza proprietà né agricoltura.

8. Sapore di mare, spezie e storia

Zanzibar, parte della Tanzania, è un crocevia unico: arabi, persiani, indiani, africani ed europei hanno intrecciato culture, cucine e architetture. Qui nascono i mercati delle spezie, dove cannella, chiodi di garofano e cardamomo raccontano storie di rotte antiche.

9. Non solo safari: la magia dell’Ujamaa

Negli anni ‘60 la Tanzania adottò l’Ujamaa, un’idea di socialismo africano che puntava sulla comunità, sulla solidarietà e sulla condivisione delle risorse. Anche se quel modello oggi non esiste più, l’idea che “la comunità viene prima del singolo” resta viva nel tessuto sociale.

10. Un nome che è già unione

Tanzania nasce dall’unione di due nomi: Tanganyika (la terraferma) e Zanzibar (l’isola). Un matrimonio geografico e culturale che ha dato vita a un paese giovane (indipendente dal 1961), ma con radici antiche.

E adesso?

Se almeno una di queste curiosità ti ha sorpreso o fatto sorridere, c’è un modo per restituire qualcosa a questa terra: pianta un albero in Tanzania con Treedom.
Non è solo un gesto simbolico: è un seme per il futuro, che cresce insieme alle persone che vivono lì, sostiene progetti agroforestali e custodisce la biodiversità.

Perché la bellezza della Tanzania non è solo nei suoi paesaggi, ma anche nei rami che tendono al cielo e nelle radici che affondano nella storia. 🌿