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Afforestazione, riforestazione, forestazione urbana ... facciamo chiarezza

Scritto da Elisa Lanza | Sep 10, 2021 7:00:00 AM

Ci sono tanti modi per definire l’azione di piantare alberi, noi di Treedom lo sappiamo bene.
Forestazione, afforestazione, riforestazione, piantagione, piantumazione, rimboschimento… Sbrogliamo assieme la matassa dei termini tecnici e scopriremo le mille sfumature della gestione forestale sostenibile.

Deforestazione: capire perché per decidere come

Prima di passare all’analisi dei modi per piantare nuovi alberi dobbiamo fare un passo indietro e parlare, purtroppo, di deforestazione. All’interno del report pubblicato nel 2020 dal WWF dal titolo: “Fronti di deforestazione: i driver e le risposte in un mondo che cambia” sono stati individuati 24 fronti di deforestazione localizzati in America Latina, Africa subsahariana, Sudest asiatico e Oceania. Luoghi nel quale più di 43 milioni di ettari di foresta sono stati persi tra il 2004 e 2017, un’area più o meno delle dimensioni del Marocco. 

Secondo lo studio del WWF la maggior causa di deforestazione in questi luoghi è l’espansione dell’agricoltura commerciale, sia su larga che su piccola scala. A seguire poi infrastrutture e attività estrattive ma anche urbanizzazione e sviluppo stradale.
Insomma, le cause sono diverse e mutevoli a seconda dei paesi e della loro situazione economica corrente.

Per questo, nel creare un piano di riforestazione, è importante innanzitutto chiedersi i motivi che hanno spinto in primo luogo allo sfruttamento delle risorse naturali. Solo così è possibile agire in modo mirato apportando benefici ambientali, sociali ed economici sostenibili nel lungo periodo.

Gestione forestale, verde urbano e coltivazioni: mantenere l’equilibrio

Veniamo quindi alla semantica: tutte le azioni volte a migliorare o accrescere il patrimonio boschivo di un territorio ricadono nella definizione di forestazione.
Ci sono tanti modi di fare forestazione, sta a noi scegliere la strada da percorrere, a seconda delle condizioni in cui ci troviamo e dei risultati che vogliamo ottenere.

Ma per fare chiarezza partiamo da una semplice domanda: dove vogliamo piantare?

Secondo la definizione delle Nazioni Unite parliamo di afforestazione quando si interviene in un’area che non sia stata foresta per almeno 50 anni mentre si parla di riforestazione quando si agisce su un terreno già in precedenza forestale, ma che nel passato è stato convertito ad altri usi.

È una distinzione sottile ma che comporta un quadro normativo e un tipo di gestione completamente diverso; anche prati e pascoli hanno un ruolo importante nella conservazione della biodiversità, quindi non è sempre una buona idea forzare la conversione in foresta.

Ma possiamo piantare alberi anche in ambiente cittadino, in questo caso si può parlare di forestazione urbana. Questa pratica, largamente discussa negli ultimi anni, coinvolge sia i boschi al confine delle aree urbane che aree più limitate come i parchi pubblici, i giardini privati e qualsiasi tipo di spazio verde come viali alberati, piazze, scarpate e cimiteri. I piani di forestazione urbana sono un potente mezzo per ottenere benefici ambientali e sociali a livello locale: mitigano l’effetto delle isole di calore e riducono l’inquinamento atmosferico creando al tempo stesso nuovi spazi di aggregazione sociale. Si tratta però di un ambito gestito per lo più dalle pubbliche amministrazioni, vincolato da forti limiti burocratici e che solo recentemente è stato inquadrato in una strategia nazionale coerente a livello italiano.

Un discorso a parte è invece quello della gestione di prati, pascoli e colture. In questo caso l'obiettivo principale è permettere ad agricoltori e allevatori di portare avanti la loro attività in modo sostenibile impedendo che le foreste vengano ridotte per far posto a zone coltivabili e pascolabili.

Un esempio di pratica di gestione agricola e pastorale sostenibile e l’agroforestazione. Questa prevede la piantumazione, nella stessa superficie, di alberi e arbusti di specie forestali e da frutto consociate a coltivazioni annuali e pascoli.

Il modello di Treedom

Da più di dieci anni Treedom ha deciso di intervenire attivamente, con l’aiuto di tutta la sua community, nel contrastare la deforestazione.

Come?

Finanziando progetti agroforestali proprio in quei paesi dove si trovano i principali fronti di deforestazione mondiali.

Associando alberi di specie forestali e da frutto a coltivazioni e pascoli diamo un’alternativa di reddito e sostentamento alle popolazioni delle zone rurali. Al tempo stesso, incoraggiando coltivazioni diverse da quelle annuali, riduciamo la pressione antropica sulle foreste e preveniamo la deforestazione. Aumentiamo la biodiversità locale, arricchiamo e consolidiamo il suolo e, ultimo ma non meno importante, contribuiamo all’assorbimento della CO2.

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