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Comunicare la sostenibilità: ripartiamo dalle parole

Scritto da Lara Zambonelli | Apr 11, 2022 5:00:00 AM

“Sostenibilità” è una parola onnipresente nelle nostre vite, nella politica, nella comunicazione e nei media. Se ne parla sempre, ma non si approfondisce mai. Questo deriva da alcuni elementi strutturali, ma anche da alcune cattive abitudini nella comunicazione.

Perché parlare di sostenibilità è così difficile?

Perché è un concetto incredibilmente complesso e in continua evoluzione. Da quando la parola è entrata nel dibattito pubblico, nei primi anni ‘80, ne sono state date almeno un centinaio di definizioni diverse, e il tema è stato sempre più strettamente legato alla politica.

Se ne parla sempre troppo in generale, o al contrario troppo nello specifico, utilizzando termini tecnici che ne fanno un concetto lontano dalla vita quotidiana delle persone. Proviamo a fare chiarezza, e partiamo dalla definizione che ne dà il Cambridge Dictionary.

Sostenibilità: la proprietà di continuare per un certo periodo di tempo.

Applicata all’ambito del clima, questo significa che un un processo o un’azione sono sostenibili se possono essere mantenute nel tempo evitando l'esaurimento a lungo termine delle risorse naturali. 

Da dove arriva questo problema di linguaggio?

Prima di Fridays for Future, prima di Greta, prima che la COP26 diventasse un evento mainstream seguito da tutti i media, chi si occupava di sostenibilità? Scienziati, biologi, chimici: insomma, addetti ai lavori. Persone che fanno ricerca, ma che nella maggior parte dei casi non hanno competenze specifiche per comunicane i risultati. 

Ad aggravare le cose ci ha pensato una certa tendenza alla divisione in compartimenti stagni che accomuna il mondo accademico e la struttura del lavoro aziendale. Economia e ambiente, per esempio, sono mondi separati da un profondo fossato sia nelle università che nel business. Il risultato è che quando vengono comunicate questioni di sostenibilità, queste appaiono come pezzi sconnessi dal contesto più ampio, e la loro importanza viene drasticamente diminuita. 

Le parole si consumano 

Facevate questo gioco da bambini? Ripetere una parola così tante volte che dopo un po’ le lettere rimangono incollate sulla lingua e i suoni non hanno più alcun senso?

Radley Yeldar ha condotto una studio sulle pagine web dedicate alla responsabilità sociale d’impresa dei 50 brand più rilevanti del mondo secondo Forbes. Hanno scoperto che, in media, la parola "sostenibilità" compare almeno 10 volte. Ripetuta come un mantra, nel migliore dei casi la parola ha finito per svuotarsi di significato, nel peggiore per assumerne di molto ambigui. Lo stesso studio sottolinea, al contrario, che le aziende capofila nel ridurre il proprio impatto ambientale come Patagonia, Lush, Ben & Jerry's, usano la parola con molta più parsimonia, concentrandosi sul comunicare fatti piuttosto che intenzioni.

La sostenibilità per Treedom

La sostenibilità è un mondo complesso, ma è fondamentale cercare di raccontarla nel modo più semplice possibile, perché le parole sono il mezzo attraverso cui ci appropriamo del mondo.

C’è una celebre frase attribuita al Buddha che recita 

Come l'ape raccoglie il succo dei fiori, senza danneggiarne colore e profumo, così il saggio dimori nel mondo.

Questo è il senso della sostenibilità, per noi. Questo è ciò che cerchiamo di mettere in pratica attraverso i nostri progetti agroforestali. La ricerca di un equilibrio tra crescita economica, attenzione per l'ambiente e benessere sociale. 

Fonti