In una serie di articoli esploriamo ciò che significa sostenibilità aziendale, presentando anche le migliori pratiche per implementare una strategia efficace. L’insieme di questi articoli comporrà una breve guida alla sostenibilità aziendale, con la presentazione di strumenti utili ad applicarla nel concreto grazie a Treedom, al suo lavoro di piantumazione di alberi e ai tanti servizi rivolti alle aziende.
Le puntate precedenti:
. Sostenibilità: Introduzione e Caratteri Generali
. Employee Engagement
. Dagli accordi di Parigi all'EU Green Deal
. Dal Next Generation EU al Renewed Sustainable Finance Strategy
. La Tassonomia UE
. La Sustainable Finance Disclosure Regulation - SFDR
Il greenwashing è una pratica che consiste nel dare un'immagine ingannevolmente positiva dal punto di vista ambientale di un'azienda, prodotto o servizio. Questa strategia manipolativa sfrutta la crescente sensibilità dei consumatori verso la sostenibilità ambientale, inducendo a credere che i prodotti siano più ecologici di quanto lo siano realmente. Questo fenomeno non solo mina la fiducia dei consumatori ma distorce anche il mercato, penalizzando le aziende veramente sostenibili.
Un esempio tipico di greenwashing è l'uso di etichette vaghe come "eco-friendly", "naturale" o "biodegradabile" senza fornire prove concrete. Queste affermazioni possono confondere i consumatori, portandoli a fare scelte non informate. Altre tattiche includono la presentazione di certificazioni ambientali fasulle o la promozione di iniziative ecologiche minori per distogliere l'attenzione da impatti ambientali più significativi.
Le conseguenze del greenwashing sono gravi. Può erodere la fiducia dei consumatori, danneggiare la reputazione delle aziende e rallentare il progresso verso la sostenibilità ambientale. Quando le aziende che praticano greenwashing vengono smascherate, possono affrontare boicottaggi da parte dei consumatori, azioni legali e sanzioni da parte delle autorità di regolamentazione.
Per combattere il greenwashing, l'Unione Europea ha introdotto la Direttiva 2024/825. Questa direttiva mira a rafforzare la protezione dei consumatori contro le pratiche di commercializzazione ingannevoli e a promuovere una maggiore trasparenza nelle comunicazioni ambientali delle aziende.
Secondo la Direttiva 2024/825, diverse pratiche vengono identificate come greenwashing e vietate:
La direttiva modifica anche le norme sull'etichettatura dei prodotti, vietando l'uso di indicazioni ambientali generiche come "rispettoso dell'ambiente", "verde" o "biodegradabile" se non supportate da prove concrete. Solo i marchi di sostenibilità basati su sistemi di certificazione approvati o creati da autorità pubbliche saranno autorizzati.
L'implementazione della Direttiva 2024/825 avrà un impatto significativo sul mercato. Le aziende dovranno adeguare le loro strategie di comunicazione e garantire che tutte le loro affermazioni ambientali siano supportate da dati verificabili. Questo aumenterà la trasparenza e la fiducia dei consumatori, favorendo un mercato più equo e sostenibile.
La Direttiva entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'UE, con gli Stati membri che dovranno recepirla entro il 27 marzo 2026 e darle piena operatività entro il 27 settembre 2026 (Lexplain) (Almater srl).
In conclusione, la lotta contro il greenwashing è essenziale per promuovere una vera sostenibilità. La Direttiva UE 2024/825 rappresenta un passo cruciale verso la protezione dei consumatori e la promozione di pratiche commerciali trasparenti e responsabili.