Quanti alberi ci sono al mondo (e quanti ne stiamo perdendo)

dic 09, 2025 | scritto da:

Un famoso studio del 2015 stimava che sul nostro pianeta vivessero circa 3 trilioni di alberi - una cifra che colpì per la sua ampiezza, ma che andava presa come stima. Oggi, grazie ai dati aggiornati del FAO (Global Forest Resources Assessment 2025), sappiamo che le foreste coprono circa 4,14 miliardi di ettari, pari al 32 % della superficie terrestre. Tuttavia le foreste primarie superstiti sono circa 1,18 miliardi di ettari e solo il 20% delle foreste mondiali è formalmente protetto. Ogni anno si registra una perdita netta di 4,1 milioni di ettari, nonostante una significativa riduzione del tasso di deforestazione rispetto al passato. La proprietà delle foreste è per la maggior parte pubblica, e la governance influenza fortemente la tutela e il futuro del verde globale. Questi numeri ci ricordano che la vegetazione arborea rimane un pilastro vitale per la vita sulla Terra - e che piantare nuovi alberi resta una scelta concreta e necessaria per il futuro.

Quanti alberi ci sono nel mondo?

Nel 2015 un gruppo internazionale guidato da Thomas W. Crowther stimò che sulla Terra ci fossero circa 3,04 trilioni di alberi. Il lavoro combinava immagini satellitari, inventari forestali e centinaia di migliaia di misurazioni a terra per modellare la densità arborea su scala globale. Secondo quella stima, corrisponderebbero in media circa 422 alberi per abitante.

Gli autori stimavano inoltre che dall’alba della nostra civiltà - con l’espansione dell’agricoltura e l’uso del suolo - il numero di alberi globali si fosse ridotto di circa il 46%. Questo dato resta utile - non come cifra precisa e statica, ma come punto di partenza per comprendere la scala globale della copertura arborea, la sua perdita nel corso dei secoli, e l’urgenza di cura, protezione e riforestazione.

Screenshot 2025-12-09 alle 12.39.43

Quante foreste?

Il rapporto 2025 della FAO sullo stato delle foreste globali mostra che oggi le foreste del mondo coprono circa 4,14 miliardi di ettari, cioè circa un terzo della superficie terrestre globale, in media circa 0,5 ettari per persona

Di questi, almeno 1,18 miliardi di ettari sono classificati come foreste primarie - cioè aree dove gli ecosistemi arborei sono rimasti, per lo più, intatti, con specie native e processi ecologici naturali.
Le foreste piantate rappresentano circa l’8% della copertura mondiale (circa 312 milioni di ettari) e mostrano crescita in molte regioni, anche se il ritmo di espansione è rallentato. 

Nonostante il miglioramento del tasso di perdita rispetto al passato, la pressione resta elevata. Il tasso annuo di perdita netta (ossia deforestazione netta: deforestazione meno riforestazione) per il periodo 2015-2025 è stimato in circa 4,12 milioni di ettari all’anno, in netto calo rispetto agli oltre 10 milioni di ettari annui negli anni ’90.
Per quanto riguarda la deforestazione lorda, il ritmo è attorno a 10,9 milioni di ettari all’anno - ancora molto alto, anche se in flessione rispetto ai 17,6 milioni/anno del periodo 1990-2000.

Anche se ad un ritmo che va decelerando, la deforestazione continua ad essere una voce drammaticamente in attivo.

Screenshot 2025-12-09 alle 12.40.02

Protezione e gestione

Non tutte le foreste sono uguali - e non tutte sono formalmente tutelate. Il rapporto FAO segnala che solo il 20% circa delle foreste mondiali (pari a 813 milioni di ettari) ricade oggi all’interno di aree protette legalmente istituite: parchi, riserve, aree naturali protette. 

Oltre alla protezione, importante è anche la gestione. Circa 2,13 miliardi di ettari di foreste (oltre la metà del totale) risultano formalmente gestiti con piani forestali a lungo termine, un segnale di crescente consapevolezza sulla necessità di sostenibilità.  Anche se rimangono dubbi sull'effettivo rispetto dei piani di gestione.

Quanto alla proprietà: la maggior parte delle foreste - circa il 71% - è di proprietà pubblica; un 24% è privata; la restante parte appartiene ad altre forme o non ha titolarità dichiarata. 
La combinazione tra proprietà, protezione e gestione è essenziale: è da lì che dipende reale tutela, rigenerazione, riforestazione, valorizzazione.
Anche in questo caso è bene considerare che non esiste un modello astratto positivo in assoluto. Anche sulla base della nostra esperienza, un modello ibrido, che coinvolga le comunità locali e assegni loro la responsabilità della gestione delle foreste, permettendo tuttavia un loro sfruttamento ponderato, possono essere la migliore risposta alle sfide sempre più complesse della convivenza tra comunità e foreste.

Oltre i numeri

Screenshot 2025-12-09 alle 12.48.13

Questi dati non sono semplici statistiche: ci aiutano a capire meglio quanto il verde sia centrale per la vita sulla Terra e quanto fragile sia il suo equilibrio.

Gli alberi e le foreste non sono solo “spazi verdi”: sono macchine vitali. Attraverso la fotosintesi, trasformano anidride carbonica in ossigeno, regolano il clima, mantengono il ciclo idrico, stabilizzano i suoli, ospitano biodiversità. (Quel ruolo — spesso definito come “tecnologia” naturale - è da sempre uno dei pilastri del discorso di chi, come noi, vede negli alberi un investimento sul futuro).

Sapere che esistono ancora miliardi di ettari di foreste, e che una parte significativa è “primaria” e protetta, è una speranza concreta. Ma sapere anche che perdiamo milioni di ettari ogni anno, che molte foreste primarie sono in declino, che solo il 20% è protetto legalmente, è un monito: la natura non è inesauribile, e ogni porzione di verde va custodita.

Tutto questo senza dimenticare che la deforestazione comporta anche il rischio di perdere per sempre specie di alberi che potremmo non vedere mai più. Fare attenzione alle specie di alberi a rischio estinzione è un dovere anche nei confronti delle generazioni future.

Non solo foreste

Un punto spesso trascurato: non tutti gli alberi vivono in foreste compatte e facilmente mappabili. Molti crescono in paesaggi misti — savane alberate, agro-foreste, aree rurali o urbane, filari, bordi di campi, corsi d’acqua alberati, zone peri-urbane.
Questo significa che le statistiche sulle foreste — estensione, perdita, protezione — non raccontano tutta la storia: ci sono alberi “sparsi”, “invisibili” secondo definizioni tradizionali, che però svolgono funzioni vitali per ecosistemi e comunità.

Per chi crede nella riforestazione responsabile e nel valore degli alberi diffusi, questa rete arborea “diffusa” è spesso tanto importante quanto le grandi foreste primarie.

Piantare con amore ... e con criterio!

I numeri mostrati — superficie forestale globale, foreste primarie, aree protette, tasso di perdita — raccontano un pianeta che resta verde, ma sotto pressione. Ogni anno perdiamo milioni di ettari: foreste e specie di alberi che rischiamo di perdere per sempre e che non torneranno da sole.

Ma questi numeri ci danno anche strumenti: per capire dove intervenire, come proteggere, dove piantare. Perché ogni albero conta. Ogni foresta conta. E ogni nuova pianta — che nasce oggi, magari grazie a un progetto come Treedom — è un seme di speranza, un passo concreto verso un futuro più verde, sostenibile e radicato nella responsabilità collettiva.

Piantare alberi non è un atto nostalgico o simbolico. È una decisione concreta: per rinforzare la copertura verde del Pianeta, per difendere le foreste che restano, per restituire terra agli alberi — e futuro a noi stessi.

Screenshot 2025-12-09 alle 15.32.26

 

Pianta ora Scopri Treedom Business